R.I. Sanremo 2017 edition, Notte n°2

Recensione Ignorante Sanremo edition – Notte n°2

Disclaimer:
Mamma dice che scrivo troppe parolacce nel blog, quindi per venire incontro alle vostre esigenze bigotte questa edizione di Recensione Ignorante sarà swearing free. Gli artisti vengono giudicati in ordine di esibizione e presentati a volte con il nome vero, altre con quello d’arte, altre ancora come caspiterina mi pare.
Here we go!

NUOVE PROPOSTE:

Marianne Mirage: voto 5
Look da Esperanza Spalding e tunnel dentale sexy. Si presenta con una Gibson e il pubblico dell’Ariston non si capacita di come una donna possa suonare qualcosa, quindi la elimina. Welcome 2017. A dirla tutta il pezzo era bruttino.

Barba Hipster: voto 4
Hipstermania inaugura la seconda serata delle canzoni basse e parlate. Troppo intento ad arricciarsi i baffi e a farsi i risvoltini, negli scorsi 26 anni non si è reso conto che ha una voce raschiata più alla Beruschi che alla Fausto Leali.

Braschi: voto 6
Se ti trovi un cognome di cacchina non vedo perché usarlo come pseudonimo. Non canta male e la canzone in generale è più che decente, fosse uscita nel 1991 sarebbe anche stata innovativa. Ha i capelli del tizio dei Gazebo, dai, avete presente “I like Chopin”?

Macchianera: voto 3,5
Secondo con inizio parlato soporifero, trend che sta diventando il vero male di questo Festival. Pezzo di una noia mortale aggravato dal fatto che a cantarlo sia un 20enne e non Albano. Visti i demeriti, in pieno stile italico, l’Ariston giustamente lo premia mandandolo in finale.

CANTANTI:

Bianca Azteca: voto 3,5
Sindrome da inizio parlato anche tra i big (big?) della serata. Nel caso specifico, la Aztei non avrebbe potuto fare altrimenti e si becca mezzo punto in più per aver avuto la cortesia di non cantare. Il brano sembra datato, ma lo sarebbe stato anche nell’800.

Masini: voto 6,5
Nel caso di Masini l’inizio parlato è un trademark. Il brano ci ricorda i pezzi apice della sua carriera, cioè “E chi se ne frega” e la sigla dei “Digimon”. Mezzo punto in più per la barba da Jedi.

Senigallia & Tolfa: voto 5-
Già uno prova vergogna ad essere conterraneo della famiglia Fibra, poi tocca vedere anche il secondogenito con l’abito spunzonato stile Hellraiser…mah. Lei la trovo insipida dai tempi di The Voice (sì, questo lo guardavo. Come at me internet!) e non capisco cosa ci trovi in lei un critico come Monina (che seguo e ammiro). Michè…è pure stonatina.

Sogliola: voto 5
Il look di Sogliola mi ricorda tanto quello di Er Gitano, ma con meno pitbull tatuati in faccia. Purtroppo per lui, essere un big man non equivale ad essere Barry White e francamente credo che, non fosse per il look, neanche starebbe qui. Il brano in sé non è malissimo.

Giggi: voto 6
Si veste come Conti e già parte con un deficit. Canzone glissabilissima ma molto meno neomelodica del previsto. Sta lì a rappresentare Soundreef e, siccome anche il solo pensiero di far incazzare la SIAE mi fa godere come un bufalo uzbeko, vince la mia simpatia e la sufficienza. Chi l’avrebbe mai detto?

Prepubescenza: voto 2,5
Non so da dove esca, ma qualcuno dovrebbe avvisare la maestra della sua assenza da scuola. Prepubescenza parla solo al tempo presente o, al massimo, al passato prossimo, quindi deduco che faccia circa la terza elementare. Probabile che pensi di stare alla recita di natale della sua classe. Ogni tanto, Dio spero per errore, ammicca alla telecamera in una maniera raggelante.

Paola Turci: voto 7
È tipo Gianna Nannini ma capace. Pezzo ritmato, messaggio positivo cantato ed interpretato con grinta. Promossa dal sottoscritto, quindi probabilmente verrà falcidiata dal voto popolare di sabato.

Tizio Baffetto: voto 1
Ok non sono oggettivo con lui, ma il suo ballo (ballo?) con un orrido maglione arancione e uno mascherato da gorilla è stata la prima immagine apparsa in TV tornando dalla visione di La La Land al cinema. Capite che, dopo tutta quella poesia, è stato come ripiombare in un abisso di dolore senza speranza.

Zarrillone: voto 7
Altra grande sorpresa della serata. Brano scritto molto bene sia sul piano musicale che del cantato. L’inizio è il solito magone alla Zarrillo ma poi passa.

Chiara: voto 5
Riesce nell’impresa di non stonare ma non se ne accorge nessuno perché eravamo tutti impegnati a dormire.

Rage against Il Cà de Luzi: voto 6,5
Dio (o chi per lui) mi fulmini se so chi siano questi due che, con merito, portano in gara un brano soul/elettropop per nulla sanremese che invita all’accoppiamento. Per fortuna vengono messi subito a rischio eliminazione per intercessione della CEI e della longa manus democristiana che governa la Rai (e il paese). Peccato, mi piacevate.

OSPITI:
Francesco Totti: voto 3

Un tre voluto e cercato dal pupone. Oramai, da 20 anni a questa parte, con l’immagine del ritardato/grezzo/burino de Roma ha fatto svariati milioni. A me mette solo tanta tristezza.

Crozza: voto 6,5
Un filo meglio rispetto alla prima serata ma, francamente, ha poco senso recensirlo quindi da oggi, caro Crozza, vai a fare compagnia a Rocco Tanica e Ubaldo Pantani tra quelli che ho ignorato.

Robbie Williams: voto 8 (al coraggio)
Presentato da Conti in un inglese agghiacciante, Robbie passa direttamente all’altra sponda dopo aver baciato la dentiera gialla della De Filippi, per il ribrezzo di tutti e la gioia di veramente nessuno (tranne il solito Conti, esaltatissimo da uno scherzo che nemmeno in terza media).

Giorga: voto 7
Propone prima varie zozzerie pop, poi si permette il malcostume di essere intonata che, si sa, a Sanremo non si fa. Malefica!

Che Anu Rivs: voto 7 dai…
Suona il basso elettrico esattamente come recita: sembra lo faccia bene ma in realtà son due stupidaggini in croce. Tutto sommato risulta piacevole e mi dicono che John Wick è un gran film, quindi va oltre la sufficienza.

Brignano, Insinna e Cirilli: voto 0
I miei incubi più ricorrenti prendono forma. Il kharma non mi perdonerà mai l’intervista che feci a Cirilli nel 2015e vedere il suo spettacolo allora, evidentemente, non mi provocò abbastanza dolore. “Mi socera, Milano vs Roma, li mortacci, ecc…”

Biffy Clyro: voto 5
Cosacosachecosa???
Passato il mio shock iniziale risulta evidente che stanno là per obblighi contrattuali. Fanno il compitino e li capisco pure.

CONDUTTORI:
Carlo Conti: sv

L’ignavia fatta persona (again), il suo unico slancio c’è stato quando ha visto Robbie Williams baciare la De Filippi, e ho detto tutto.

De Filippi: mi rifiuto
Mi rifiuto ma si sappia che è comunque meglio di Conti.

SERATA: 6
In leggera ripresa rispetto all’esordio, dovuta anche ad una qualità maggiore del cantato. Tremo al pensiero di cosa ci attende oggi.

Francesco Mandolini

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