Recensione Ignorante “Sanremo edition” – La Finale
Andiamo subito in media res: ha vinto Baffetto Babbana, cosa che, volenti o nolenti, avete già saputo da miriadi di organi di informazione e social vari.
Chiarisco subito che il problema non è tanto lui né, per una volta, chi ce l’ha messo. Il problema siete proprio voi.
Con il vincitore di Sanremo non si risolvono i conflitti mondiali, ed il festival di per sé è una baracconata per dare visibilità a mezze tacche (le vere popstar nostrane ci vanno al massimo come ospiti, non hanno bisogno di questa vetrina) che non farebbero mai le prime pagine dei giornali solo con le macchine da pr delle varie case discografiche.
Qual è quindi il problema di – oh cazzo lo sto per scrivere davvero – “Occidentali’s Kharma”, il brano con cui Babbana ha vinto? Lo spazio mediatico che toglie ad altri, altri che un messaggio da veicolare ce l’avevano per davvero.
Infatti, incredibilmente, alcune delle canzoni portate a Sanremo avevano senso d’esistere e, se messe sotto i riflettori che il primo posto assicura, avrebbero potuto splendere anche di più:
Clementino (non certo il vostro stereotipo di cantante sanremese) ha portato un testo anticamorra, dando un messaggio di speranza a chissà quanti migliaia di giovani che pensano che quello sia l’unico futuro possibile. L’avete fatto arrivare ultimo.
Paola Turci, dopo anni passati a coprire la cicatrice sul lato destro della faccia, finalmente si scopre in tutta la sua femminilità con “Fatti Bella Per Te”, un brano che potrebbe essere un inno all’indipendenza femminiletanto quanto “Quello che le donne non dicono” se non di più. Vergognosamente finisce quinta.
I media ci scassano le palle da anni con il femminicidio (cercando solo il lato sensazionalistico della cosa), il web s’indigna, i soloni da tastiera picchiettano, ma quando Herbal Metal scrive un brano che tratta l’argomento in maniera intelligente ed innovativa lo fate perdere contro uno che prende parole new-age a caso e balla con una scimmia, manco fosse Grignani.
Anche senza andare per forza a cercare i testi impegnati, potremmo parlare di come Zarrillone, alla fine 11esimo, abbia tirato fuori dal cilindro un gran brano pop, o di come la Mannoia, nonostante il pezzo mediocre, stia comunque qualche passo avanti a tutti come interpretazione.
La verità è che ci piace riempirci la bocca di parolone: antimafia, femminicidio, indipendenza, pacifismo, antifascismo, i vari “je suis”, uguaglianza nei diritti e chi più ne ha più ne metta, tanto poi alla fine dei conti vogliamo la canzonetta che non ci fa pensare.
È vero, la cifra del pop (inteso come pop culture) è la volatilità e già dopodomani non si parlerà più di festival di Sanremo, ma l’occasione persa di far passare un messaggio importante su cui far riflettere il grande pubblico rimane.
Siamo solo un paese di musichette mentre fuori c’è la morte [cit.].
LE PAGELLE DELLA SERATA
CANTANTI:
16) Clementino – voto 7,5
Si butta sul fashion indossando un cappotto cammello che a o’ maxi-processo eravate o’ cchiù bello. Apprezzo molto il gesto con le mani “Matt Hardy V.1” che fa molto WWE del 2003. Peccato che alla fine sarà DELETE!
15) Traggedieugh – voto 0
Si ostina a cantare nonostante il cameraman lo investa staccandogli il microfono regalando a tutti un istante di felicità. Fate una statua a quell’uomo (il cameraman).
14) Chiara – voto 2
Non ho preso appunti sulla sua esibizione. Vai così Chiara, tu sì che lasci il segno.
13) Marco Masini – voto 5
Sempre insufficiente, alla quarta apparizione non basta più nemmeno la barba Jedi a salvarlo. May the Force be with you. Apprezzabile il cameo di Batistuta che mi ha fatto sentire giovane e vecchio allo stesso tempo.
12) Disney Channel – voto 3
Le mettono un vestito a metà tra la principessa Jasmine (non la versione arrapante degli anni ’90, quella di adesso stile monaca di clausura) e Frozen. Tanto mi basta a bocciare l’esibizione.
11) Zarrillone – voto 7
Viene introdotto da uno che dovrebbe essere Riccardo Fogli ma, ve lo posso dire in confidenza, mi hanno rivelato essere Doc Brown di Ritorno al Futuro. Michele, il tuo problema è che non pensi quadrimensionalmente!
10) Samuel – voto 5,5
L’esibizione di Samuel ha del clamoroso: vengono inquadrate due strappone tra il pubblico che battono correttamente le mani sul 2 e sul 4! Il video tutorial di Faso sta facendo miracoli.
9) Blanca Azteca – voto 3
Prima torna a fare i bocchini a Max Biaggi meglio è (per Biaggi). Sta lì solo perché è figa, quindi perché si presenta vestita da suora?
8) Elodie – voto 6
Appare dal sarcofago la mummia di Loredana Bertè a fargli gli auguri e contestualmente creare il picco trash dell’edizione di Sanremo n° 67. Per questo si becca la sufficienza.
7) Aldo Moro – voto 4
Il segretario della balena bianca si becca qualche punto in più per aver fatto apparire il Grignone, probabilmente diretto a San Patrignano, sul mio teleschermo. Per il resto poco da dire sulla pochezza abissale del pezzo e dell’interprete.
6) Sogliola – voto 5,5
Dio se controlla male la voce, specialmente negli acuti. Mi sono fatto una domanda dopo l’ascolto: ma c’è altro nel testo oltre il ritornello? No, davvero, ne avrà cantanti nove.
5) Paola Turci – voto 8
Divina e vincitrice morale. Passiamo oltre che se no mi incazzo.
4) Prepubix – voto 2
Arrivano i saluti di Rovazzi prima della sua esibizione ed il mio odio sale sopra i livelli di guardia. Lo avrei piazzato penultimo, appena prima di Traggedieugh.
3) Herbal Metal – voto 7,5
Dai miei appunti: “O la Turci o lui”. Bene.
2) Fiorella Mannoia – voto 7
A 62 fa la sua porca figura, non aggiungo altro perché mia mamma legge questo blog.
1) Baffetto Babbana – voto 5,5
Per la finale niente maglioncini fluo ma decide comunque di vestirsi da idiota, sfoggiando un carefree (per fortuna non usato) al posto della cravatta. Il brano è un’accozzaglia di parole new-age senza senso, cantate da una voce mediocre senza particolari virtuosismi né a livello melodico, né di arrangiamento. Per fare un esempio il brano di Samuel è molto simile ma musicalmente più vario. Qui non siamo al pop ma alla monotonia dello stesso.
Francamente non capisco cosa ci troviate.